
Guardate questa installazione. E’ una delle opere più significative dell’artista anglo-giapponese Simon Fujiwara. SI intitola Museo dell’incesto e sarà esposta alla Crawford Art Gallery di Cork, Irlanda, dal 10 maggio al 27 giugno prossimo.
E’ la visione del percorso evolutivo della mente umana dell’artista, secondo lui. Un percorso fatto di ritagli di giornali, oggetti e manufatti densi di simbologia sessuale, buttati lì quasi a casaccio.
Fujiwara nel parlare del suo Museo dell’incesto, presentato già alla Biennale di Venezia 2011, lo ha descritto come un viaggio personale, alla scoperta di se stesso uomo nel contesto familiare.
Ora, mi viene da dire quello che nell’arte contemporanea è praticamente vietato: Potevo farla anch’io ‘sta roba qua (cito Bonami). Tanto più che l’uomo, che è vero che non più adolescente, è nato solo nel 1982. Ammesso che abbia capito il complesso di Edipo, mi pare un po’ presto per farne un teorema.
Ma poiché non si fanno i conti in tasca all’arte, resta il colpo d’occhio. E quella buccia di banana buttata lì in mezzo ai giornali, forse io non ce l’avrei messa mai.