L’oroscopo era stato chiaro:
si sarebbe drogata anche oggi.
(Doveva dimenticare lo stronzo che le aveva distrutto, senza alcun motivo, tutte le sue tele)
E infatti si drogò.
E come per magia plutone scomparve dietro a un manto di latte di luna.
Quei giorni a Gaza era un macello.
I cadaveri precipitavano sui campi di papaveri a ovest di Mosca.
Mentre a Berlino, i lampioni di pietra si stavano sgretolando.
Uno ad uno.
Se non fosse stato per quella telefonata da Tel Aviv,
lei si sarebbe addormentata.
“Rassegnati”, diceva l’amica immaginaria che si chiamva Minamie,
“Se sei farfalla combattente Che Guevara,
col cazzo che ti innamori di pecore, fantasmi o leoni”.
