il Mare e gli impostori

Il mare non e’ qualcosa che impari

Ce l’hai dentro. Ti ci ripari

l’ultima cosa che vedi. Respiri profondi e poi muori

In città, in aereo, quando fai la rivoluzione

Fintanto d’inverno, quando aspetti la neve

Il mare è quel lago nel ventre – leggera si posa – senza nazione

Il mare è un modo di essere, e’ camminare sul mondo

Stando leggeri, protesi in avanti

Dita spalancate filtrano vento di acqua di forma rotonda

Che siano maledetti i finti amanti del mare

abituati a issare le vele. Separare. Sparare.

Lacrime e sale. Senza appello. Questa volta è la fine.

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