Mamma dammi un telescopio perché voglio ascoltarmi il cuore, dice lei. Io le sorrido, a fatica. Scompaio sotto le coperte. Immagino laghi e soli. Sola. Mentre fuori si raggruppano dense nubi grigie di no. Piovono tutto il disappunto d‘aprile. Disappunto antifascista di chi da decenni non da’ cenno di trovare lavoro.
Archivi dell'autore:Vita La Roux
Holden a primavera
Mi Sorridi. Come l’improvviso tingersi di verde chiarissimo brillante delle foglie fresche di aprile su rami di alberi, tanti, spenti per mesi marroni d’inverno.
Balada sensual
La carne sale tue mani nucleari all´ombra di un videoproiettorela mia camicia bianca lucenteio lotto come una matta per non venirti a cercare. La carne sanon importa che ti vesti di nero,quando ti stellano gli occhitra mille storie di guerre bestiali a me pulsa la bocca La carne sagioco a tutti i giochi mancatitrasporto addossoContinua a leggere “Balada sensual”
Deriva
Volevo esserci, sveglia, questa notte presente alla sparizione del tempo al risucchio spaziale, alla risacca emozionale Materia sospesa. Deriva sottovuoto. L’estate tanto attesa Come quelle tre navi tra Malta e la Libia A scrutare il nero orizzonte, nel limbo A mani protese, in aiuto, per il trasbordo A inizio Ramadan, da un mondo ferito. All’altro.
Parole volanti
Faccio come diciscrivo di radiciin questo capodanno di primaverami tremano le parolescappano via dalle rotuleScivolano giù per le clavicolevolano libellule di testa in testaSul palco a teatro e’ finita la festaTu mi fissi con quegli occhi (scuri)E io mi perdo in migliaia di scongiuriSe solo sapessi:quante volte mi hanno tremato le viscereuna valanga di storieContinua a leggere “Parole volanti”
Cuori di vetro
Sembriamo cinque pezzi di vetro rotti Tutti isolati, trasparenti, che ormai non si incastrano per niente. Eravamo un bicchiere, una bottiglia, una zuppiera. Arrivavamo da lontano. Chi da Marte, chi dai monti, chi dal mare Incastrati di forza in quella cristallo-fortezza per 10 anni Tu, a proposito, nata sotto il segno dei pesci, tanti auguriContinua a leggere “Cuori di vetro”
Alieni
Una pletora di persone giuste Che si incontrano in miliardi di occasioni, Tutte sbagliate
Varúð (che tu sia calma amica mia)
Li´ all´orizzonte, si avvicina lentapoi accellera, cominca a correreMagnificaSi gonfia, veloce, diventa piu´alta di te, il cielo le scompare dietro come lastra di vetro, liquida, Immensasi mangia il tuo respiro, diventa il tuo respiro, entra profonda quest´onda nei tuoi sacchi bronchiali,Respira per te, dentro e fuori il tuo corpoAcquosasi rompe nella piu´anarchica delle grammatichedevastante nellaContinua a leggere “Varúð (che tu sia calma amica mia)”
Cimitero
Grida bambina di frontierache l´autunno, come da copione, si riprende la tua storia Le energie sottili e i segmenti interpolarisono fili d´aria che ti manipolano la nervaturae da quattro decenni fanno a pezzi ogni parvenza di struttura La pistola non ce l´haiE sul diretto Napoli-Berlinodue cuori nuovi di zecca spezzerai E ora che tu nonContinua a leggere “Cimitero”
My Valentine
Anziché baciare le rime, bacerei tedieci cento mille volte, in continuazionecome fosse scritto in costituzione maledizione.E poi tu, a quel punto, sentendo questo amore radicalefare a pezzi tutto quanto e´ realescapperai via da me lontano, senza voltarti (arrivederci e grazie)lasciando a me la fame insaziata, del toccarti Come se per dispetto mi fosse capitata unaContinua a leggere “My Valentine”
La macchina del tempo
E purtroppo perdo anche teSe tu confondi i mondi, amore e proprietàTu perdi me E ancor più solo, senza loro e teIo disperato con un mantello alato sopra un monte corroE a braccia aperte e ad occhi chiusiGettandomi, come posso, mi soccorro Vedrò fra il grano i fiordalisiUscir dall’acqua i risiD’amor la terra è pregnaAnche seContinua a leggere “La macchina del tempo”
My son my sun – my daughter my water
Fuori Berlino, la neve, le strade che vibranodentro voi, che con quei volti di vellutoche profumamo di notteequalizzate inquietudiniintercettate frequenzecomprimete catastrofi Se le oscillazioni delle fredde case di Berlino avessero la minima idea di cosa quelle guance di pace, da sveglie, sono capaci di urlare