
Non è un mistero che mal sopporto alcuni abitanti dell’Italia. A chi insiste dicendomi Italiani brava gente, racconto questa storia.
Nel piccolo condominio di un bel centro storico di un soleggiato paesotto della terronia, il 20 giugno è accaduta una sciagura. Pare che in pieno giorno gli inquilini rumeni del piano di sotto a un certo punto si siano messi a ridere e che l’inquilina italiana un po’ ageé del piano di sopra abbia letto tra le righe dei sorrisi maliziosi dei vicini di casa, un feroce attacco alla sua persona.
Lei urla loro dal balcone (traduco): perché voi albanesi di merda venite dal vostro sporco paese a ubriacarvi in italia
Gli amici rumeni rispondono (traduco): intanto siamo rumeni e poi stavamo ridendo per i fatti nostri
Lei insiste (traduco): state sempre a fare casino e siete sempre ubriachi, albanesi di merda, e poi picchiate pure le vostre donne. Io le sento quelle poverette urlare di notte
Gli amici rumeni reagiscono (traduco): brutta vecchia siamo rumeni non romperci le palle e fatti i cazzi tuoi
Il dibattito aristotelico prosegue con gli stessi toni e con gli stessi contenuti per, diciamo, 10 minuti abbondanti.
La donna italiana si sfoga con un pianto solitario e finisce lì. O almeno così sembra al pubblico della strada che ha assistito alla scena.
Cala la notte, il marito della donna rientra nel condominio degli screzi dopo una giornata di fatica in mezzo ai campi. La moglie rompe nuovamente in un pianto, racconta dei presunti insulti, lui le ammolla un cazzotto in un occhio – a momenti la cieca – e quindi le rompe uno zigomo. I rumeni nel frattempo stanno zitti al piano di sotto.
Passano i giorni. Cinque. Il vicinato viene interpellato per capire l’origine dello screzio. Chi-ha-insultato-chi chi ha cominciato per prima, chiamare o non chiamare la polizia.
Per ultima scende in campo la figlia della mamma mal menata. E’ molto arrabbiata. Ha tutte le intenzioni di rivolgersi alle forze dell’ordine. Questa volta si è superata la linea maginot della tolleranza: sua madre non può essere più trattata così. E, spiegherà alle forze dell’ordine, che è tutta colpa dei rumeni se suo padre è stato costretto a picchiarla a mollarle quel pugno in faccia. Fossero stati indiani non sarebbe successo.
Il teorema è quindi: se tuo padre picchia tua madre è tutta colpa del rumeno.