Ed eccolo il momento più bello di una notte già magica. Rientrare a casa nel paesotto della terronia e ascoltare questi bambini che fanno poco meno delle elementari, urlare all’unisono senza sosta B A – L O – T E L – L I.
Lo ha scritto la mia amica. E lo ripeto. Una sola partita è riuscita a fare all’Italia quello che per decenni migliaia di clandestini morti annegati nel canale di Sicilia, non sono riusciti a fare. Farli sentire come noi. Farci sentire come loro.
Nel dopo partita, anche nel paesotto della terronia ho visto il ghanese con la parrucca tricolore abbracciare il rumeno che passava la birra al pachistano che gridava POPOPOPOPOPO e baciava l’italiano. Che a sua volta stringeva la mano di una senegalese.
E’ probabile che l’Italia la perderà la finale contro la Spagna meravigliosa. Ma stasera l’Italia e’ campionessa di umanita’, fratellanza, we are the world.
Balotelli, con quegli addominali da star male, è uno di noi. Un figlio, un marito, un uomo. Il nostro. Mario, quindi, ti prego, sposami.