(poesia di un amore profano la paura d’esser preso per mano, che ne sai)
Facciamo finta per un attimo che Facebook sia l’universo
e che io ora voglia urlare all’universo che amo mio padre
solo perché stanotte, magro come un chiodo, stonato come una campana,
triste come uno che ha vissuto fino ad ora altrove,
lui canta Lucio Battisti
dalla veranda di una casa costruita dove un tempo era mare.