Vento d’estate

E da dove viene la luce,

E da dove viene il cielo,

E da dove viene la pioggia, l’orgasmo, la luna.

E da dove vengono i bambini,

E da dove vengono le guerre,

E da dove arrivano gli aerei, le foglie e i colori.

E come si chiamano i libri,

E come piangono gli attori,

Di cosa sono fatte le biciclette, gli oceani, il sangue.

E perché ci mangiamo l’un l’altro,

Respingiamo gli umani,

Giochiamo a scacchi, a fare l’amore, senza mai vincere la lotteria.

E quanto pesano i baci, due chili di ciliegie, un pugno di sabbia del deserto.

Fa troppo caldo per rispondere, per fare provviste. E andare a lavorare.

Noi qui si resta, si pensa, si cerca l’ombra, si cerca dio. Giorno per giorno. Senza lo straccio di un quattrino.

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