I fiori di Sachsenhausen

Un tappeto di muschio rosa, che pare velluto.
In mezzo la pista della morte, mille ossidiane rotte, lui gia’ malnutrito.
C’erano scarpe da testare, 30 chili di pietre addosso da trasportare.
NO-STOP. Fino a schiattare.
E tu non ci puoi credere: di primavera, nascono fiori anche a Sachsenhausen

Un francobollo bianco tra le dita,
un segreto rubato, per vincere qualche grammo in piu’ di vita.
Fa freddo in baracca, provero’ a leccare le gli avanzi sotto la placca,
o forse fingendomi meno animale, provero’ a non lanciarmi su quella ultima fetta di pane
E tu non ci puoi credere: e’ primavera, i fiori nascono anche a Sachsenhausen

Un progetto perfetto. Fiore all’occhiello del piu’ grande macello.
Tutt’attorno quasi un paese normale, di gnomi in giardino, di case del male
e dentro un concentrato di odio, la scuola di addestramento al genocidio.
E se questo tipo di lavoro vi rende liberi, preferisco per sempre rimanere misera.
Te ne vai, in primavera, legandoti a un fiore per sempre. A Sachsenhausen

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