
Sembriamo cinque pezzi di vetro rotti
Tutti isolati, trasparenti, che ormai non si incastrano per niente.
Eravamo un bicchiere, una bottiglia, una zuppiera.
Arrivavamo da lontano. Chi da Marte, chi dai monti, chi dal mare
Incastrati di forza in quella cristallo-fortezza per 10 anni
Tu, a proposito, nata sotto il segno dei pesci, tanti auguri per i tuoi non-51 anni
Presi ciascuno a martellate, dalla Svizzera, dall‘Italia, dai datori di lavoro
Un pezzo e‘ morto da un pezzo, ha smesso di tagliare,
Un pezzo prende a pugni i muri, fa buchi alle porte, disegna svastiche nella mia aorta.
Quel pezzo più degli altri, sembra il crollo di una diga. un non-luogo mentale di neve sciolta
A suo avviso, sarebbe stato meglio morire prima di nascere. E giù tutti esperti di suicidi, di disamore e obsolescenza programmata, a dire la loro.
Cinque pezzi di vetro come noi, che ci ha camminato sopra chiunque. Non c’è colla che tenga. Se non il sogno di una farfalla, migliore amica della sua mamma.