Accendi i ventilatori in moschea, ché a Berlino è meno cinque. Balla sufi, Balla sufi, soffia e muori. Poiché la voce della donna turca, unica femmina autorizzata a cantare nel bar sport del paese di frontiera a ovest, ti taglierà le vene. Ancora un altro tramonto sul Bosforo, Ancora un altro olocausto dimenticato. Ancora un’altra domenica di paneContinua a leggere “İstiklâl Caddesi”
