İstiklâl Caddesi

Istanbul

Accendi i ventilatori in moschea,
ché a Berlino è meno cinque.
Balla sufi,
Balla sufi,
soffia e muori.
Poiché la voce della donna turca,
unica femmina autorizzata
a cantare nel bar sport
del paese di frontiera a ovest,
ti taglierà le vene.
Ancora un altro tramonto sul Bosforo,
Ancora un altro olocausto dimenticato.
Ancora un’altra domenica di pane e sangue.
Mio amore curdo,
torna da me İstiklâl Caddesi.

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