Ieri ho visto Black Swan, il cigno nero, un film che butta un occhio sul brutto modo con cui una danzatrice sente il proprio corpo, sul clima malsano che stagna dietro le quinte dei teatri, nella sale prove delle compagnie. Da danzatrice, ne sono rimasta sconvolta.
Ho ripensato ai film che più mi hanno sconvolta in passato. No quelli belli, no quelli tristi, no quelli che mi hanno insegnato qualcosa, ma quelli che mi hanno fatto fare gli incubi, che mi hanno terrorizzato, che mi hanno fatto tremare o scappare via dal cinema.
Black Swan è l’ultimo della lista.
1) Alive (avevo 17 anni);
2) The blair witch project (avevo 19 anni);
3) The hole (avevo 21 anni);
4) Memento (avevo 23 anni);
5) Dancer in the dark (forse 24 anni);
E’ molto probabile che le cose che mi causano incubi hanno a che fare con la pelle strappata e con le allucinazioni. Guardare la pelle strappata agli altri mi scatena dolore fisico, non trovare la linea di demarcazione tra le allucinazioni e la realtà mi manda in paranoia. E mi fa venire i conati di vomito.