Non ho idea di cosa sia successo tra le 8.30 e le 8.45 del 31 gennaio a Brooklyn.
So solo che tra le 8.50 e le 8.58 all’incrocio tra Flushing Avenue e la Broadway si sono radunati in tempo di record, una decina di elicotteri, una dozzina di ambulanze e quasi un centinaio di volanti del Nypd, la polizia di New York. Da queste parti non abita né Obama, né Bono Vox né Bruce Springsteen.
Ho sentito di gang, molte delle quali baby, che giocano a fare la guerra. Ho sentito di crack, roba tagliata male, ragazzini che ci girano attorno, grandi ridotti come delle larve.
Si dice che qua, pure se non sei di qua, ti fanno secco con un proiettile vagante.
E stasera, a meno che non abbiano deciso, proprio stasera di dare un colpo ferale alla criminalità di Brooklyn (i sette elicotteri, a un’ora dall’inizio retata continuano a girarmi sopra la testa), a meno che non è esplosa una centrale nucleare segreta, è successo qualcosa. Di grosso.