In teoria non scopro nulla di nuovo. Il problema sta a New York, come a Tokyo, Londra, Parigi e Madrid. Un po’ meno a Roma e Milano.
Basta un cambio di metro, un’uscita sbagliata o, peggio mi sento, una valutazione inappropriata delle distanze, ed ecco che in una giornata nomale hai fatto tre chilomentri di maratona.
Non è un caso che i newyorkesi sono tanto appassionati della regina dell’atletica.