
4 giugno 1989. Ventitré anni dopo la Cina è diventata il secondo Paese più ricco del mondo che con DUE MILIARDI di cinesi al suo interno, tiene in mano le redini del pianeta. Compra l’Africa, compra euro se le va, uccide decine e decine di migliaia di feti femmine ogni anno.
Piazza Tienanmen è il simbolo di Pechino che è capitale del Dragone.
Piazza Tienanmen è il simbolo di una protesta contro la dittatura andata male: 200 morti secondo il regime, 800 vittime secondo la Cia, 3000 secondo la Croce Rossa. Diecimila secondo le madri dei ragazzi ammazzati. Copio e incollo quanto scritto da Pio d’Emilia (corrispondente Skytg24 Giappone) oggi su Facebook: “Oggi, come al solito, nessuna manifestazione, nessuna pubblica commemorazione, a Tienanmen. La piazza è aperta, come tutti i giorni, ma si deve passare attraverso i checkpoint della polizia. Altri poliziotti, in borghese, presidiano la piazza, pronti ad intervenire al minimo tentativo di tirar fuori uno striscione, mostrare un cartello”. Crisalide non dimentica. Con una foto di Stuart Franklin.