Daddy… Come back. Questo l’urlo disperato della bimba che ha perso il padre martire ucciso in una delle miriadi di rappresaglie del regime siriano di Bashar al Assad contro la popolazione siriana.
Questo il titolo dell’acquerello di Nora Alsheikh. Lei è poco più che conosciuta. Sappiano che è un po’ grafica, un po’ illustratrice, un po’ fotografa. Dal nome sembra araba. Sappiamo inoltre, che i suoi soggetti sono sempre individui. Esseri umani. E che questo dipinto, dall’enorme forza evocativa, porta la data del 25 febbraio scorso, quando ancora non era chiaro dove finivano le proteste e cominciava la guerra.
Sette mesi fa nessuno avrebbe potuto prevedere tanta ferocia da parte del rais inetto Assad. Non avevamo alcuni indizio delle ricorrenti stragi di donne e bambini ad Hama, nessun sospetto dei bombardamenti sulla popolazione civile di Damasco e Aleppo, nessun sentore dei massacri dei fedeli nelle moschee. Nessuno delle peggiori pronostici poteva farci immaginare più di 30 mila morti in pochi mesi. Grazie Nora che ha avuto la voglia di documentare l’urlo del dolore delle guerra più sanguinosa dai tempi di Slobodan Milošević.
Nora, I need to talk to you. Please contact me if you want: vita.lorusso@gmail.com
Hello from Nora
I have just seen your article and I was more than moved to read your sweet words describing my artwork and the pains of Syria!
I feel so sorry to be seeing this after 4 years!
Happy to be contacting you.
Best Regards,
Nora Alsheikh
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