Tre righe, cinque sillabe, sette sillabe, cinque sillabe. Nessuna rima. Solo impressioni. Grazie Emma ❤
di me scrivete che ho amato i versi e i kaki
Masaoka Shiki
fior di azalee su al borgo, ed il candido riso al vapore
Yosa Buson
monti lontani negli occhi riverberan delle libellule
Kobayashi Issa
mangiando pesche fumando sigarette viaggio da sola
Hoshino Tatsuko
Inizio d’autunno: nel mare e nei campi un verde solo
Matsuo Bashõ
si oscura la montagna, e ruba il rosso alle foglie dell’autunno
Yosa Buson
tempio di Mokuboji, le lucciole si avvicinano pure al cane che abbaia
Kobayashi Issa
fredda più della neve è sui capelli bianchi in inverno la luna
Takarai Kikaku
stagno gelato un gamberetto si muove tra le vecchie alghe
Masaoka Shiki
ascolto in questa notte il letargo invernale pioggia sui monti.
Kobayashi Issa
tra fiori di pesco che sbocciano ovunque il primo fior di ciliegio
Matsuo Bashõ
con la prima brina, chissà cosa sogneranno nelle barche?
Takarai Kikaku
senza far rumore, nella pianta di risso s’insinua il bruco
Hattori Ransetsu
la campana del tempio tace, ma il suono continua ad uscire dai fiori
Matsuo Bashõ
il tetto si è bruciato: ora posso vedere la luna
Masahide
quanto silenzio, la neve disegna ali di anatre mandarine
Masaoka Shiki
la lunga notte, il rumore dell’acqua, dicono quel che penso
Gochiku
Fuji d’autunno il posto del disco del sole è scomparso
Dakotsu Iida
mi sorprenderà la pioggia ora che non ho neppure il capello di bambù ma che importa…
Matsuo Bashõ
oh, questo mondo anche la vita della farfalla è impegnata
Kobayashi Issa
mezzodì di pieno estate la morte con gli occhi socchiusi guarda la gente
Iida Dakotsu
allapperà o no questo cachi raccolto per primo
Chiyo-jo
tra la folta erba di Saga, tombe di belle donne
Shiki Masaoka
senza nome, l’erbaccia cresce in fretta lungo il fiume
Yosa Buson
calma, lumaca: tu scalalo, il Fuji, ma senza affrettarti
Kobayashi Issa
silenzio: graffia la pietra la voce delle cicale
Matsuo Bashõ
si sveglia e sbadiglia, il gatto; poi, l’amore
Kobayashi Issa
il vecchio stagno la rana salta tonfo nell’acquatito
Matsuo Bashõ
convalescenza: stancarsi gli occhi contemplando le rose
Masaoka Shiki