avevo una radio, trasmetteva dal cuore di un curvo professore di provincia
ti vibravano le viscere quando l’ascoltavi di notte, perché lei ruvida e virtuosa
ti seduceva attraversi i solchi raffinati di quintali di vinili, che io giuro, salverò.
aveva deciso, quella radio di trasmettere amore e di combattere gli mp3
aveva deciso quella radio di parlare una nuova lingua e di recitare ogni giorno un migliaio di poesie
aveva deciso quella radio di non bere di non fumare e non drogarsi
aveva deciso quella radio di rivolgersi solo all’anima e lasciar perdere i business plan
aveva deciso quella radio di non farsi ingannare dal pensiero.
Quella radio da ieri è in vacanza, deve prima andare a potare gli alberi di albicocco.