Accendi i ventilatori in moschea, ché a Berlino è meno cinque. Balla sufi, Balla sufi, soffia e muori. Poiché la voce della donna turca, unica femmina autorizzata a cantare nel bar sport del paese di frontiera a ovest, ti taglierà le vene. Ancora un altro tramonto sul Bosforo, Ancora un altro olocausto dimenticato. Ancora un’altra domenica di paneContinua a leggere “İstiklâl Caddesi”
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Le notti prima di Pasqua
Era un cucciolo di coniglio mi stava baciando le labbra quando piccole lacrime hanno cominciato a bagnare quel musino di manto bianco. Non avrebbe voluto morire. Ormai era troppo tardi Mia nonna mezzo secolo prima senza accorgersi della telecamera, tenedolo per le zampe gli aveva fracassato il cranio, sbattendolo contro il recinto di pietra, diContinua a leggere “Le notti prima di Pasqua”
