Alienazione firmata Quay

I fratelli Quay

Non hanno neanche la pagina di wikipedia in italiano, ma Venezia, la mostra del cinema, si ricordò di loro nel 2002 dedicandoli un piccolo spazio. Sto parlando dei Fratelli Quay,  Stephen e Timothy, due registi sperimentali e visionari degli ultimi 30 anni, ad agosto in mostra al Moma.

Diplomati alla Royal College of Art, dopo aver studiato alla Philadelphia Art School, hanno cominciato a girare film di animazione nei primi anni ottanta. Protagonista dei loro lavori, il loro piccolo mondo. Un microcosmo dove gli ambienti sono ricreati in miniatura e costruiscono a loro volta una serie di prospettive artificiali, un labirinto abitato da piccoli esseri ricostruiti, con un’anima umana e un corpo meccanico. Sembra quasi il mondo dei Little People descritto da Murakami in 1Q84, giusto ieri. Il loro è un cinema fantastico influenzato dal surrealismo grafico. Ma il viaggio nel loro mondo non si risolve in un’alienazione leggiadra. L’alienazione è opprimente. La ricerca di una realtà parallela dove trovare rifugio, è un bisogno.

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