Puoi raccogliere i funghi, giocare a guardie e ladri, preparare la polenta, intagliare mostri con le zucche, raccogliere le foglie, scaldare le castagne, dare l’acqua ai fiori recisi. Ma l’anima dell’autunno, quella non la ruberai mai. Paolo Gallo, fotografo, classe 1976, prima Vercelli poi Berlino. Lui invece ci è riuscito benissimo. Si è addentrato in uno dei parchi berlinesi. Ha scelto un colore, ha aperto il diframma, ha aspettato la luce della sera. E solo dopo ha ripreso a respirare.
Una volta l’anima era rossa.
Una volta gialla.
Una volta verde.
E così a Berlino come in Giappone, agli alberi è stata restituita la loro anima di soffio e di zucchero.
Sono foto impressionanti queste di Paolo, nelle immagini sembra emergere dalla nebbia, elemento che evidentemente per esperienza sa gestire, una profonda sensibilità ed un impeccabile gusto nell’amalgamare i colori suggestionando così lo spettatore in maniera delicata ma con una decisa impronta di competenza e sicurezza.
Sembra un poeta che, avendo raccolto esperienza nella malinconica pianura padana, sia riuscito a trovare la formula per fonderla con la magia nuova dei paesaggi del Brandemburgo, bravo.Fede
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