Sei una morta che cammina, bambola.
Ho un’idea:
vai a farti violentare,
una notte di inverno
in una Baustelle di periferia
della Berlino est.
Vedrai come torna a scorrere il sangue nelle vene.
Sei una morta che cammina, bambola.
I suoi polpastrelli
sui tuoi capelli,
lui ti vuole mangiare,
tu glielo lasci fare,
sangue dappertutto,
fai appena in tempo a scappare
finalmente torni a respirare.
Freddo,
alba lontana
in metropolitana.
Eccoti di nuovo
morta che cammina, bambola.
Aspetti in silenzio,
fuori c’è musica,
tu non sai di niente,
Fino al giorno in cui qualcuno ti riempie di nuovo di botte.
Grazie Maria Consiglia, grazie Lucia. Come farei senza voi.