Avrà pure un Pil superiore al Giappone…

E’ un periodo che mi faccio un sacco di domande sulla Cina. L’ultima – in ordine di tempo e nell’elenco che segue – mi è stata scatenata dalla lettura del rapporto 2010 sulla pena di morte “Nessuno tocchi Caino“.

1) E’ vero che quando tutte quelle persone lì cominceranno ad aver l’auto, il frigo, lavatrice, aria condizionata, manderanno in tilt la domanda e l’offerta energetica del Pianeta?

2) Come si può stare in fila in autostrada per nove giorni senza diventare matti? (avete idea del Ttt, del tasso-tolleranza-traffico del milanese medio nel mese di luglio in circonvallazione?)

3) E’ possibile che la Cina, per metà ancora nel Medioevo, produce più cose del Giappone?

4) Per quanto tempo ancora le province più remote del celeste impero rimarranno remote?

5) Vorranno davvero, le province, assomigliare a Shanghai o Pechino? Sarò loro permesso restare remote o il Governo centrale le istigherà all’industrializzazione con la forza?

6) In Cina ci sarà mai una rivoluzione operaia vera? Esisterà mai un articolo 18 (statuto dei lavoratori)?

7) Per quanto ancora i cinesi praticheranno aborti a danno dei feti femmina?

8) Tra trent’anni, quando le donne saranno un bene “raro”, i maschietti usciranno fuori dai gangheri per squilibri ormonali?

9) E’ vera quella storia che i cinesi che stanno in Italia, anagraficamente parlando, non muoiono mai perché rispediscono cadavere e carta d’identità del defunto a parenti e amici?

10) E’ mai possibile che quella che è destinata a diventare la prima potenza del mondo pratichi la pena di morte, a ritmi di oltre 5000 esecuzioni l’anno, vale a dire l’87,3 percento di quante vengono praticante in tutto il mondo?

No, ditemi se è possibile.

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