C’era anche lui – d’altronde la galleria è la sua – ieri sera alle 8.30 newyorchesi in fila per un bicchiere di rum al bar improvvisato davanti alla Anna Kustera Gallery della 21esima West a Chelsea. Kustera è la gallerista che gli ha prestato lo spazio per la sua Non commercial gallery (il museo della porta accanto) Family Business, Inaugurata un mese e mezzo fa.
Al suo fianco pile di Vice, nell’edizione speciale intitolata The Holy Trinity Issue. La Pasqua si avvicina e Cattelan, si sa ha un amore sfegatato per l’iconografia religiosa.
In copertina, l’ultima trovata dell’artista padovano (firmata anche da Pierpaolo Ferrari). Lo sfondo è celeste (celestiale) e in primo piano tre oggetti: uno sturalavandini sulla destra (Padre), una cucitrice nel mezzo (il figlio) e un’etichetta nera con sopra scritto in caratteri capitali dildo (lo spirito santo).

Poi togli l’etichetta e ta-ta! L’etichetta, si legge sul sito del Vice è stata messa a causa della censura imposta dalla buoncostume dell’ente postale americano.
Un giornalista dell’Observer si rivolge a Cattelan e gli fa: “Ma tu lo sapevi che quelli del Vice ti ci mettevano l’adesivo sopra?”
“Veramente no”, risponde.
A quel punto una bella brunetta che sta lì nei paraggi, tal Daria Irincheeva, sfila dalla tasca dei pantaloni di Cattelan una copia arrotolata di Vice. Con modi decisi strappa l’adesivo, e quindi rivolgendosi all’attonito giornalista dell’Observer asserisce a gran voce: “E’ perché Maurizio, ha più e più peni”.
Daria è una dello staff di Family Business, è russa e non parla una parola di inglese. Però certe cose le sa.