Ecco se si dovesse una volta per tutte mettere in scena la liberazione dai legami, con tutto il dramma che la libertà si porta dietro, la si dovrebbe sempre rappresentare così: un vestito rosso di seta che cade morbido sulle curve di una donna che avanza lentamente, col volto cupo, verso l’ignoto. Passo dopo passo la musa triste – delusa, arrabbiata o forse solo disorientata – si stacca le ciocche di capelli che la tengono ancorata a un soffitto. Le forbici le ha in mano lei: Nezaket Ekici, una delle migliori allieve di Marina Abramovich, classe 1970, nata in Turchia, di casa a Berlino. Questa perfomance ideata nel 2006, dal titolo “Atropos”, è uno dei tesori conservati nella cassaforte della Dna Gallery, Auguststrasse, Berlino. Pronto a esser tirato fuori alla migliore occasione. Tipo quando fa primavera.