Sarà il cambio di stagione, sarà la mollezza dell’autunno, sarà la nebbia per le strade, ma è un periodo che non riesco a farmi piacere quasi nessuna mostra. Ieri sera vado a questa mostra al D3LTA “They said caos, I say form” e nonostante il fascino del loft berlinese nella sconosciuta Moabit a nord diContinua a leggere “L’apologia del maschio di Robert Fry @Galerie Kornfeld”
Archivi della categoria: On the stage
Ciao Carolyn, Berlino ti aspetta
Ricordo perfettamente il giorno in cui ho conosciuto Carolyn Carlson dieci anni fa. Era una calda giornata di luglio a Perugia. Di quelle che per corso Vannucci non ci sta nessuno. Lei era arrivata da Parigi, io le sarò sembrata una stagista universitaria goffa in cerca della sua approvazione. La Dance Gallery mi aveva chiestoContinua a leggere “Ciao Carolyn, Berlino ti aspetta”
Hue, l’ombra che dipinge nebulose
Ancora non ho video o foto che documentino questa storia. Ma vorrei provare a raccontarvela lo stesso. Immaginate una sala da ballo. Non una balera, ma la sala di una scuola di danza. Sulla quarta parete, come lo schermo di un cinema, arrivano le immagini sparate da un video proiettore. Assomigliano a quelle caotiche eContinua a leggere “Hue, l’ombra che dipinge nebulose”
Extreme Ironing
A new version of van Gogh’s Self-Portrait produced by Philips.
40 years of Wall, Nazism and Socialism @ Berlinesche Galerie
You enter into a metal labyrinth. Inside it, you follow the sequence of pictures arranged likewise frames of a film. Camera film. They tell the day-by-day life of a slaughterhouse in the Deutsche Demokratische Republik. The More You go ahead the more bloody the picture become. The hero is a pig. Or many a lotContinua a leggere “40 years of Wall, Nazism and Socialism @ Berlinesche Galerie”
Come ti metto in scena il dramma della libertà
Ecco se si dovesse una volta per tutte mettere in scena la liberazione dai legami, con tutto il dramma che la libertà si porta dietro, la si dovrebbe sempre rappresentare così: un vestito rosso di seta che cade morbido sulle curve di una donna che avanza lentamente, col volto cupo, verso l’ignoto. Passo dopo passoContinua a leggere “Come ti metto in scena il dramma della libertà”
Le luci di New York, secondo Saul Leiter
Qualche settimana fa sono stata a un bella – seppur piccola piccola – mostra fotografica allo Spazio Forma, Milano, che mi ha convinta addirittura a cambiare lo sfondo di Crisalidina. Sto parlando delle luci di New York, di Saul Leiter, on the stage fino al prossimo 16 di settembre. Leitner è un fotografo di stradaContinua a leggere “Le luci di New York, secondo Saul Leiter”
Il riscatto della De Keersmaeker: Dopo il plagio di Beyoncé, la coreografa riparte dalla Tate
Segnatevi in agenda queste tre date: 18, 19 e 20 luglio. Tate Modern, Londra. Una delle icone viventi della danza contemporanea, Anne Teresa De Keersmaeker, presenterà al pubblico, gratuitamente, per quattro volte al giorno, un riadattamento, di una delle sue coreografie più note, Four movements del 1982. La de Keersmaeker ha studiato danza al Mudra, la scuola direttaContinua a leggere “Il riscatto della De Keersmaeker: Dopo il plagio di Beyoncé, la coreografa riparte dalla Tate”
La Jugoslavia è un rave party
Mi piacciono quelli che parlano di attualità con l’arte, partendo dai dettagli. Come quando Emir Kusturica nel film Underground racconta i bombardamenti su Belgrado della seconda guerra mondiale, partendo proprio dalle immagini dello zoo cittadino. All’appuntamento con la morte non scampano neanche loro. Così Aleksandra Domanović al Proyectos Monclova, una vetrina di contemporaneo che si è tenuta a MexixoContinua a leggere “La Jugoslavia è un rave party”
Tra amore e incesto al Theatre lab, NYC
Al centro della scena c’è un grande cuore fatto di filo. Un filato di iuta pulita e molto spessa. Il cuore, non quello di San Valentino, quello dei libri di anatomia, sembrava una delle borse realizzate all’uncinetto dalle nonne. Un borsone bello grande. E dai ventriloqui di destra e di sinistra, grande circolazione e piccolaContinua a leggere “Tra amore e incesto al Theatre lab, NYC”
Essere cigno. Nero. E tremare.
Ieri ho visto Black Swan, il cigno nero, un film che butta un occhio sul brutto modo con cui una danzatrice sente il proprio corpo, sul clima malsano che stagna dietro le quinte dei teatri, nella sale prove delle compagnie. Da danzatrice, ne sono rimasta sconvolta.