New York si riprende la strada

Il New York Times, (e ringrazio Giacomo Spazio per la segnalazione) mi ha dato modo, stamani di riflettere come la street art che è nata nell’East Village a New York, e poi ha traslocato a Berlino, ora sta ritornando al di là dell’oceano, a Brooklyn, nel nuovo quartiere di Bushwick, alle spalle di Williamsburg Bridge,Continua a leggere “New York si riprende la strada”

Da Harlem a Neukölln

Mi sono preparata, tutta bellina, per parlare della Art week a Berlino, che è cominciata in pompa magna martedì scorso sulla Auguststrasse (e finiva tipo oggi), con un carico di caos e noia che non hanno niente da invidiare alla settimana milanese della moda. Il leit-motiv dell’anno era il “Painting forever”. Pittura per sempre, unContinua a leggere “Da Harlem a Neukölln”

Il White Album di Murakami

E in una notte di settembre, mentre mia sorella sogna in un Riad a Marrakesh, dal reattrore numero 3 della centrale atomica di Fukushima fuoriescono nuove radiazioni, e Karline dorme beata in un letto a Wrangelkiez a Kreuzberg, io riprendo in mano il terzo libro che parla della Crisalide d’aria. E do ragione a chiContinua a leggere “Il White Album di Murakami”

Per chi si avesse dimenticato Zuccotti park

Là dove per qualche mese si è provato a combattere il capitalismo (un metro da Ground Zero, tre metri da Wall Street, cinque metri da casa mia), là dove il mio coinquilino, quel pazzo di Jordan, passava le giornate a esibire tonnellate di materiale cartellonistico-sovversivo preparato in quel loft puzzolente di Brooklyn sulla Flushing Avenue’,Continua a leggere “Per chi si avesse dimenticato Zuccotti park”

Berlino, non si vede a un metro

Brucia un palazzo sulla Skalitzer, non si vede a un metro. Hanno chiuso la U1 tra Kotti e Schlesische, non si vede a un metro. Tutto attorno è transennato, non si vede a un metro. Arrivano i vigili del fuoco, a dozzine, non si vede a un metro. Corrono le ambulanze, non si vede aContinua a leggere “Berlino, non si vede a un metro”

Il mio primo carnevale

A parte un paio di sandali rossi sporchi di sangue abbandonati all’incrocio tra la mehringdamm e yorckstrasse, da chi, presumibilmente femmina ubriaca felice e danzante, a un certo punto si è tranciata il palmo del piede su una delle migliaia di bottiglie di birra spaccate per strada. Ecco dicevo, a parte questo, il carnevale delleContinua a leggere “Il mio primo carnevale”