Archivi dell'autore:Vita La Roux
La mia città a colori
Volevo solo mostrarvi Berlino a colori nel 1900.
Suburbano, psichedelico, neuroartista. Si chiama Shaw
E’ davvero un peccato che non possa farvi vedere i suoi video. Ma uno che espone in solitaria prima al PS1 Moma di New York (2011) poi allo Schinkel Pavillon a Berlino (2012) difficilmente elargisce le password dei suoi canali video al pubblico. E non perché voglia fare il radical chic. No, proprio no. JeremyContinua a leggere “Suburbano, psichedelico, neuroartista. Si chiama Shaw”
Ridiamo la musica agli angeli
E risparmiatemi inutili copie degli originali. Non mi servono. Baby, do you understand me now? Sometimes I feel a little mad But don’t you know that no one alive can always be an angel When things go wrong, I seem to be bad I’m just a soul whose intentions are good Oh Lord, please don’tContinua a leggere “Ridiamo la musica agli angeli”
Anima di soffio e zucchero
Puoi raccogliere i funghi, giocare a guardie e ladri, preparare la polenta, intagliare mostri con le zucche, raccogliere le foglie, scaldare le castagne, dare l’acqua ai fiori recisi. Ma l’anima dell’autunno, quella non la ruberai mai. Paolo Gallo, fotografo, classe 1976, prima Vercelli poi Berlino. Lui invece ci è riuscito benissimo. Si è addentrato inContinua a leggere “Anima di soffio e zucchero”
Alle Menschen werden Brüder
Ha ragione M.S. quando afferma che i tedeschi se decidono di fare una cosa, la fanno in grande. Così 24 anni fa per celebrare la caduta del muro di Berlino hanno deciso di regalarsi un concerto di Natale. Hanno chiamato Leonard Bernstein a dirigere un’orchestra composta dalle filarmoniche dei quattro Paesi vincitori della guerra –Continua a leggere “Alle Menschen werden Brüder”
Sera…
Un attimo che ti distrai fa subito buio.
Vedere a occhi chiusi
“Siediti. Chiudi gli occhi. Io spengo le luci e al mio via premi il pulsante”. E al suo via lei ha spento le luci, io ho chiuso gli occhi e ho premuto il pulsante. A quel punto in quello spazio di mezzo che sta tra le palpebre e la corteccia cerebrale, io che avevo gliContinua a leggere “Vedere a occhi chiusi”
Devo salutare una persona
In Berlin, by the wall You were five foot ten inches tall It wasv ery nice Candlelight and Dubonnet on ice We were in a small cafe You could hear the guitars play It was very nice It was paradise You’re right and I’m wrong Hey babe, I’m gonna miss you now that you’reContinua a leggere “Devo salutare una persona”
Quella gran figa chiamata Philosophie
“Di Spinoza, Goethe diceva che tra i suoi pensieri si sente lo stormire degli alberi più alti”. E così oggi ho cominciato. Grazie B.g.
Zigaretten
Perché uno dovrebbe smettere di fumare, sapendo che così muore prima e che forse prossima vita sarà una stella alpina, un granello di sabbia nel deserto, una conchiglia in fondo al mare? Lo so, il cancro è una brutta storia, ma io accetto il compromesso.
L’apologia del maschio di Robert Fry @Galerie Kornfeld
Sarà il cambio di stagione, sarà la mollezza dell’autunno, sarà la nebbia per le strade, ma è un periodo che non riesco a farmi piacere quasi nessuna mostra. Ieri sera vado a questa mostra al D3LTA “They said caos, I say form” e nonostante il fascino del loft berlinese nella sconosciuta Moabit a nord diContinua a leggere “L’apologia del maschio di Robert Fry @Galerie Kornfeld”
