What Brezsny says (about me)

Il giornalista Sydney J. Harris ha raccontato questa storia. “L’altra sera ho accompagnato all’edicola un amico, che ha comprato un giornale e salutato educatamente l’edicolante, che non gli ha risposto. ‘Che persona scortese!’, ho commentato io. ‘Oh, è così tutte le sere’, ha detto il mio amico alzando le spalle. ‘E allora perché continui aContinua a leggere “What Brezsny says (about me)”

C’e’ una cosa peggiore della morte di un figlio

Che lui voglia morire. Mar Adentro Mare dentro, Mare dentro, senza peso nel fondo, dove si avvera il sogno: due volontà che fanno vero un desiderio nell’incontro. Un bacio accende la vita con il fragore luminoso di una saetta, il mio corpo cambiato non è più il mio corpo, è come penetrare al centro dell’universo:Continua a leggere “C’e’ una cosa peggiore della morte di un figlio”

La discesa negli abissi. Senza ossigeno

L’immersione in apena è pericolosa. Scordiamoci che diventi a stretto giro uno sport agonistico. 0-10 metri: Nei primi dieci metri sott’acqua i polmoni pieni d’aria, fanno forza contraria e trattengono il corpo in superficie. Per andare giù negli abissi servono spinte energetiche – che consumano ossigeno, quel poco che abbiamo immagazzinato prima nei bronchi – eContinua a leggere “La discesa negli abissi. Senza ossigeno”

Pussy Riot, ma l’arte dove sta?

Volevo dire la mia sulle Pussy Riot. Poi su The Nation, ho trovato le parole di Vadim Nikitin. E direi che bastano quelle. Nikitin non si fida della solidarietà ipocrita dell’Occidente nei confronti delle tre punk, che con ogni probabilità ha solo una funzione antiputiniana. E forse, in generale, al di là della funzione socialeContinua a leggere “Pussy Riot, ma l’arte dove sta?”