Quella volta della zuppa di farro

“Mangia la zuppa di farro, è buona l’ho fatta apposta per te”. L’ospite meraviglioso senza dire una parola, mentre gli occhi affogavano nelle lacrime, scansò il piatto e scappò in bagno a strapparsi l’utero con le mani. Da allora sono passati 25 anni. E’ caduto il muro a Berlino. La cuoca è diventata anoressica. L’ospiteContinua a leggere “Quella volta della zuppa di farro”

Ciao Carolyn, Berlino ti aspetta

Ricordo perfettamente il giorno in cui ho conosciuto Carolyn Carlson dieci anni fa. Era una calda giornata di luglio a Perugia. Di quelle che per corso Vannucci non ci sta nessuno. Lei era arrivata da Parigi, io le sarò sembrata una stagista universitaria goffa in cerca della sua approvazione. La Dance Gallery mi aveva chiestoContinua a leggere “Ciao Carolyn, Berlino ti aspetta”

Land of hope & dreams (the boss)

Ho bisogno di pioggia inglese, di ascoltare l’ultimo album di springsteen un miliardo di volte Ho bisogno di riprendermi berlino Di fare foto alle spose e sognare lands of hope and dreams. Devo cominciare a dare retta ai semafori, a vomitare il glutine, a coltivare il glicine e ammazzare il polline. Devo togliermi gli scarponi,Continua a leggere “Land of hope & dreams (the boss)”

Mal di Usa

Dopo essere stata allettata dal freddo gelido che mi ha azzannato appena messo il naso fuori dal JFK, quindi dalla dissenteria del viaggiatore, e poi dall’allergia alle lenzuola in acrilico, fino a quella degli eccipienti presenti nell’ibuprofene che vendono qui, adesso, causa acido lattico da lezione di hip hop (leggi post precedente), sono semiparalitica. AvantiContinua a leggere “Mal di Usa”

Vorrei la pelle nera

Dovevo metterlo in conto. Che sarebbe bastata una sola lezione di hip hop a New York per farmi venire voglia di: 1) vivere nel bronx, 2) spararmi miliardi di lampade, 3) comprarmi i pantaloni col cavallo fino a sotto le ginocchia, 4) indossare cappelli con visiera all’incontrario, 5) scrivermi poesie sulle mani, 6) andare inContinua a leggere “Vorrei la pelle nera”