E in una notte di settembre, mentre mia sorella sogna in un Riad a Marrakesh, dal reattrore numero 3 della centrale atomica di Fukushima fuoriescono nuove radiazioni, e Karline dorme beata in un letto a Wrangelkiez a Kreuzberg, io riprendo in mano il terzo libro che parla della Crisalide d’aria. E do ragione a chiContinua a leggere “Il White Album di Murakami”
Archivi dell'autore:Vita La Roux
Bieniek, il genio del doppio
Tutto è nato dalle Doublefaced, facce doppie in una soltanto, un occhio è vero e uno dipinto, uno è blu l’altro e nocciola, uno è sveglio, uno addormentato. Mentre lei, la portatrice dell’occhio vero, esce dalla doccia, beve, un caffé, fuma una sigaretta. Le foto ritwittate e promosse da Ai Weiwei nelle ultime due settimaneContinua a leggere “Bieniek, il genio del doppio”
Da Damasco a Tel Aviv, tutti in fuga a Berlino
Le navi di Stati Uniti e Gran Bretagna stanno avanzando verso la SIria, contro la Siria. Ci scotta la sedia sotto al culo, oder?Siamo tutti consapevoli che è in corso un massacro senza precedenti, che l’Onu ha di nuovo fallito la sua missione di pace, che tra Assad e ribelli non si saContinua a leggere “Da Damasco a Tel Aviv, tutti in fuga a Berlino”
Autunno
Il problema di Berlino non è che il 14 di agosto è una meravigliosa giornata di fine autunno. Il problema è che la gente del posto mi confondono con questo loro vestirsi come se qui fosse effettivamente la vigilia di ferragosto.
12 agosto, un giorno come un altro
Oggi 25 anni fa moriva un genio, Jean Michel Basquiat. 100 e rotti anni prima ne nasceva un altro, Erwin Schrödinger. Il primo ha portato la streer art nei circoli filosofici, il secondo con una strana storia su un gatto chiuso in una stanza con radiazioni e una boccetta di veleno, ha dimostrato che hai vogliaContinua a leggere “12 agosto, un giorno come un altro”
Per chi si avesse dimenticato Zuccotti park
Là dove per qualche mese si è provato a combattere il capitalismo (un metro da Ground Zero, tre metri da Wall Street, cinque metri da casa mia), là dove il mio coinquilino, quel pazzo di Jordan, passava le giornate a esibire tonnellate di materiale cartellonistico-sovversivo preparato in quel loft puzzolente di Brooklyn sulla Flushing Avenue’,Continua a leggere “Per chi si avesse dimenticato Zuccotti park”
Cime tempestose
Mi è piaciuta l’idea. Soprattutto oggi che mi sono accorta che a 10 mesi di Berlino ho consumato oltre dieci quaderni e una ventina di penne biro, di cui tre rosse, quattro nere e tre blu (DesignMilk).
Berlino, non si vede a un metro
Brucia un palazzo sulla Skalitzer, non si vede a un metro. Hanno chiuso la U1 tra Kotti e Schlesische, non si vede a un metro. Tutto attorno è transennato, non si vede a un metro. Arrivano i vigili del fuoco, a dozzine, non si vede a un metro. Corrono le ambulanze, non si vede aContinua a leggere “Berlino, non si vede a un metro”
Christen, la poesia della nebbia
“Per circa due anni, ogni volta che il tempo sembrava bello, mi sono svegliato alle 5, e ho guidato per 45 minuti verso i promontori di Marin, San Francisco, e ho puntato il mio obiettivo verso il Golden Gate Bridge”. Così l’artista Simon Christen è riuscito a raccontare la nebbia. Tra oceano e baia, alContinua a leggere “Christen, la poesia della nebbia”
Estate
Il problema di Berlino non è che d’estate è ancora inverno. Ma che d’estate, quando arriva l’inverno, tengono i riscaldamenti spenti. Ecco.
E poi ogni tanto succede
Piango con i musicisti dell’orchestra sinfonica di Atene. Piango con gli ustionati di piazza Taskim. Piango per mio padre. Pure se là fuori è estate e la notte sembra non arrivare mai.
E il vascello di Reykjavik salpa ancora
Ci sono stati giorni in cui avrei potuto spostare le montagne, andare all’altare e sbottonare la camicetta per fare entrare, meglio, le radiazioni nel cuore. Oggi mi riesce soltanto scrivere poesie silenziose, dipingere su tele con pennelli impregnati d’acqua, affettare lo zenzero. Mentre guardo il sole morire ad Admiralbrücke, ascolto Charlotte cantare, e combatto, senza muovereContinua a leggere “E il vascello di Reykjavik salpa ancora”
